Da Lunedì 2 ottobre 2023, riparte "I DIRITTI IN DIRETTA", la trasmissione di Telereggio, condotta e curata da Cinzia Scagliarini in collaborazione con INCA CGIL di Reggio Emilia che da anni informa e aggiorna i telespettatori sulle novità previdenziali, assistenziali, sindacali e fiscali.
"I DIRITTI IN DIRETTA" - Archivio Puntate
Gli accordi in Emilia-Romagna sul “welfare contrattuale”, sottoscritti tra i Sindacati CGIL CISL UIL e le Associazioni dei Datori di lavoro dell’Artigianato, prevedono per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti di aziende artigiane il diritto ad ottenere sussidi e rimborsi per diverse spese personali e familiari.
Per richiedere informazioni ed assistenza è possibile rivolgersi alle SEDI E UFFICI CGIL EMILIA-ROMAGNA, agli UFFICI INCA CGIL EMILIA-ROMAGNA, agli UFFICI CAAF CGIL EMILIA-ROMAGNA o ai Rappresentanti Sindacali della propria azienda.
Scarica qui il materiale informativo ---> VOLANTINO SUPPLEMENTO WEALFARE ARTIGIANI e VOLANTINO SAN.ARTI.
Francesco Barigozzi, Coordinatore regionale INCA Emilia-Romagna ai microfoni di Collettiva.it:
<< CE LA FAREMO >>
"Stiamo recuperando le agibilità in tutte le sedi che hanno subìto i danni dell'inondazione. Tutti i nostri archivi elettronici sono salvi".
"Stiamo lavorando a fondo pe recuperare tutte l'agibilità in tutte le sedi che hanno subito i danni dell'inondazione. Il punto dolente è la provincia di Ravenna. In quel territorio alcune sedi sono impraticabili. Ci sono problemi seri nella sede di Faenza e in alcune sedi più piccole. In questi ambiti stiamo lavorando per recuperare dagli archivi elettronici i dati dei fascicoli cartacei delle pratiche che purtroppo sono andati distrutti".
"Faremo di tutto, anche nel faentino, dislocando temporaneamente altrove le sedi, per recuperare la piena operatività e la piena disponibilità a ricevere gli utenti. Tutti i nostri archivi elettronici sono assolutamente salvi. In questi primi giorni di emergenza siamo riusciti comunque a rispondere alle chiamate e a dare risposte a chi aveva pratiche in corso ed era preoccupato".
"Ringraziamo anche i cittadini che ci stanno aiutando. Ce la faremo”.
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Fonte: www.Collettiva.it
Un altro caso di "diritto inespresso" messo in luce dal Patronato della CGIL Parma.
Nei giorni scorsi un lavoratore settantenne ha avuto una bella sorpresa. Si è infatti recato presso l’Inca di Fidenza per fare domanda di assegno sociale, vista l’età e la sua situazione di bisogno. In passato aveva provato ad ottenere la pensione di vecchiaia ma il Patronato a cui si era rivolto gli aveva detto di non averne diritto, mancando la contribuzione minima dei 20 anni e non ci aveva più pensato.
Aveva infatti una contribuzione di poco superiore a 15 anni di lavoro. Al Patronato INCA CGIL, tuttavia, c’è l’abitudine a ricercare i “diritti inespressi”, ossia i diritti posseduti da chi non ne è consapevole e invece di procedere semplicemente alla richiesta di assegno sociale sono iniziate le verifiche sull’estratto contributivo Inps.
È così emerso che il lavoratore, con lunga anzianità contributiva e molti lavori a tempo determinato, poteva fare valere la deroga prevista dalla Riforma Amato del 1992 e andare in pensione di vecchiaia con almeno 15 anni di contributi. Così a seguito di domanda trasmessa dall’INCA, con citata in nota la deroga, l’Inps ha liquidato la pensione e riconosciuto tutti gli arretrati per un importo di 32mila euro.
“Cosi simili, con importi diversi, ne abbiamo quotidianamente – segnala Luca Ferrari, direttore Inca Parma -. Le tematiche previdenziali spesso sono molto complesse e a tal proposito invitiamo lavoratori e cittadini a rivolgersi con fiducia alle nostre sedi dove troveranno professionalità adeguata e la volontà di approfondire le singole situazioni personali al fine di recuperare tutti i diritti che è possibile fare valere”.
INTERVENTO DI
FRANCESCO BARIGOZZI - Coordinatore regionale INCA CGIL dell'Emilia-Romagna
AL CONGRESSO REGIONALE CGIL Emilia-Romagna
Cervia - 1 Febbraio 2023
"Io lavoro all’Inca, quindi nei servizi di tutela individuale. Mi sono chiesto: ma dove sta il Patronato nei documenti congressuali? Quale capitolo è dedicato ai servizi di tutela individuale?
Da una prima lettura, superficiale, io non ho trovato molto. In effetti, se siamo lettori distratti, non andiamolo a cercare, quel capitolo, non lo vedremo mai. Se siamo lettori superficiali non proviamo a spulciare parole o concetti qua e là, perché in realtà il lettore attento e profondo si rende conto che dell’essenza del valore della tutela individuale sono profondamente intrisi i documenti congressuali.
La situazione dello stato di profonda crisi in cui viviamo, come cittadini e come lavoratori, descritta nei documenti, è quella che raccogliamo noi agli sportelli e nelle sale d’attesa.
L’esigenza di partire dal nostro sistema valoriale più profondo e dal nostro radicamento sul territorio espressa nei documenti congressuali, è proprio la stessa che sentiamo noi nelle nostre Camere del Lavoro.
Purtroppo, nella grande Cgil dell’Emilia Romagna, solo la metà delle Camere del Lavoro provinciali ha chiuso gli sportelli di Inca e Caaf in occasione del congresso territoriale per permettere alle compagne ed ai compagni che lavorano nei servizi di tutela individuale di partecipare al congresso stesso.
Ma sbaglieremmo se pensassimo che quella scelta è stata dettata dall’idea che le funzionarie ed i funzionari di Inca e Caaf sono inutili al proficuo andamento del congresso, no, in realtà quelle Camere del Lavoro sanno bene che noi siamo indispensabili alla sopravvivenza delle Camere del Lavoro stesse. Non possiamo, noi, assentarci neppure per il congresso, perché noi il congresso lo celebriamo tutti i giorni. Certo, non elaboriamo, ogni quattro anni, documenti politici e non ci accapigliamo per emendarli, ma ascoltiamo la gente, tutti i giorni. Noi percepiamo, tutti i giorni, i tratti della sofferenza delle persone che la Cgil vuole rappresentare.
Nei luoghi congressuali, anche qui, adesso, sopra le nostre teste, sopra i documenti, sopra le commissioni aleggia un fantasma, da tutti evocato ma da tutti temuto: il cambiamento.
Ognuno di noi, razionalmente vuole quel cambiamento, che poi nella realtà dei fatti, teme di concretizzare.
Ebbene, i due ambiti di impegno del patronato, il lavoro ed i diritti sociali, sono profondamente cambiati nel tempo.
Il lavoro si è frammentato e si è organizzato in forme ed in modi sempre più discontinui e precari, i diritti sociali attengono ormai allo status di cittadino più che a quello di lavoratore/pensionato.
L’Inca, di fronte a questi cambiamenti, non è mai rimasto immobile, ma ha continuamente rimodellato la propria organizzazione, per continuare ad offrire risposte adeguate alle persone, anche nel pieno della pandemia e del lockdown.
Il patronato, sta affrontando davvero il cambiamento (che per noi non è un fantasma ma un compagno di viaggio), quindi noi siamo sempre meno una “fabbrica di pratiche” ed è sempre più una struttura di segretariato sociale. Accanto all’attività di risoluzione dei bisogni, compare sempre più spesso una funzione di consulenza al cittadino, fino a rappresentare un servizio di informazione e orientamento, per la piena esigibilità dei diritti di cittadinanza, dai più elementari ai più complessi.
Ecco perché mi sono permesso di affermare che ”dell’essenza del valore della tutela individuale sono profondamente intrisi i documenti congressuali”.
1 - In un luogo di lavoro dove i margini di contrattazione sono sempre più risicati, la tutela della salute, esercitata dal patronato, nonostante l’atteggiamento spesso ostile di Inail, è una frontiera che offre a Rsu, Rls e Categorie la possibilità di ambiti di contrattazione e quindi di rappresentanza, da valorizzare e potenziare.
2 - In un mercato del lavoro sempre più frammentato e precario, l’assistenza per le forme di sostegno al reddito, offerta dal patronato a livelli di impressionante capillarità, rappresenta un palcoscenico di inestimabile valore per le categorie sindacali che decidessero di intraprendere la strada di seguire le lavoratrici ed i lavoratori, giovani e non solo giovani, nel loro peregrinare professionale.
3 - La capacità di ascolto e di raccolta dei livelli di sofferenza della gente che riempie quotidianamente le nostre sale d’attesa, offre a Cgil, a Spi, alle Categorie tutte, un patrimonio di informazioni enorme, a volerle ascoltare, utili per calibrare la contrattazione sociale territoriale, creando la base per un raccordo normativo tra legislazione nazionale e locale.
4 - Il nostro ruolo di intermediari tra i cittadini e la PA fa del patronato il soggetto sindacale ideale per affrontare temi decisivi come la gestione democratica e giusta della digitalizzazione galoppante, ma anche come la riforma della stessa PA, con tutto quel che significa da una parte per il cittadino, dall’altra per le lavoratrici ed i lavoratori dipendenti dalla PA stessa.
Quindi buon lavoro a tutte le delegate ed i delegati al Congresso e buon lavoro alle sindacaliste ed ai sindacalisti della tutela individuale che tengono aperte e vive le Camere del Lavoro mentre noi siamo qui. "
Francesco Barigozzi