Grazie alla causa promossa dall'Inca di Bologna, è stato riconosciuto il nesso causale tra l'esposizione a radiazioni ionizzanti e Cataratta OO.
La vicenda riguarda un Ortopedico con mansione di chirurgo della mano (chirurgia fine) che ha prestato servizio dal 1993 al 2021 presso un ospedale di Bologna e dal 1986 al 1992 presso una clinica privata.
L' Inail aveva dapprima negato il riconoscimento del nesso causale tra la patologia e l'attività lavorativa in quanto, come da parere CONTARP "sulla base della documentazione presente agli atti l'esposizione totale a radiazioni ionizzanti dell'assicurato è risultata inferiore alla soglia dose indicata per induzione della cataratta".
Il CTU, di parere contrario, ha poi così deciso: " ...Pur dovendosi precisare che siamo lontani da un nesso causale certo, reso peraltro difficoltoso dal fatto che trattasi di patologia che insorge anche in soggetti non esposti, in questo caso il nesso causale, con un'interpretazione di prevalenza causale, deve ritenersi soddisfatto. L'interessato è stato esposto per un tempo molto ampio (28 anni), non ha avuto strumenti di protezione agli occhi, il dosimetro si trova al di sotto del camice piombato.." ed infine, "l'attuale letteratura, pur non ancora sufficientemente definita, riduce notevolmente Ia dose di radiazioni in grado di determinare la patologia".
Pertanto l'Inail è stata condannata al riconoscimento della malattia professionale ed al risarcimento del danno.