
Il caso riguarda un ex lavoratore di un'azienda di Reggio Emilia addetto nel periodo 1963-1981 alla produzione ed al taglio della sfoglia di amianto ed alla pulizia del reparto.
Nel settembre 2021 viene ricoverato con diagnosi di sospetto mesotelioma ed esame citologico negativo per presenza di cellule neoplastiche.
Ad ottobre 2021 viene presentata denuncia di Malattia Professionale respinta dall'Inail di Reggio Emilia, così come il parere della Sovraintendenza Regionale, perchè "il solo sospetto di mesotelioma, ancorchè in presenza di una storia di probabile esposizione ad amianto, non è sufficiente ai fini dell'ammissione della tutela stessa".
Avverso tale decisione viene avanzato ricorso medico legale, respinto con le stesse motivazioni della domanda amministrativa.
Nel mese di luglio 2023 l'interessato decede ed i familiari richiedono, attraverso la Procura, l'immediata autopsia. L'esame auptotico accerta che il decesso è avvenuto a causa di "insufficienza respiratoria acuta da mesotelioma pleurico maligno bifasico".
A fronte di tale esito è stato proposto precontenzioso, accolto con il riconoscimento della malattia professionale ed il risarcimento agli eredi.